I formatori e gli esperti di risorse umane discutono spesso sul concetto di apprendimento organizzativo, di learning organization e simili, intendendo riferirsi alla capacità delle aziende di capitalizzare le conoscenze di tutte le risorse umane.
Stranamente, pochi conoscono invece i principi dell’apprendimento individuale e le tecniche per migliorarlo. Ci si riferisce alla capacità di ciascun cervello di immagazzinare le informazioni acquisite sul lavoro o in corsi di formazione, ed è innegabile che sarebbe molto importante ed altamente produttivo se ciascun lavoratore potesse migliorare la performance della propria memoria.
Nell’affrontare questo argomento bisogna distinguere anzitutto fra l’apprendimento dei concetti e la memorizzazione dei dati. Si tratta infatti di due capacità che richiedono l’applicazione di tecniche differenti.
Per quanto riguarda l’apprendimento di concetti ed informazioni generali è utile sviluppare la capacità di sintesi, propria dell’emisfero destro del cervello, concentrando la propria attenzione sulle parole chiave del discorso, per poi organizzarle in appunti schematici, anche sotto forma di disegni o altre immagini colorate. Dato che la memoria immagazzina meglio le immagini, gli appunti possono essere ricordati con maggiore facilità, permettendoci di risalire dalle parole chiave ai concetti iniziali.
Per memorizzare a lungo termine dettagli, numeri e dati specifici di ogni tipo, ci sono poi le tecniche di memoria, o mnemotecniche. Esistono tecniche per ogni tipo di informazione, ma in linea di massima sono tutte basate sulla trasformazione del dato originale in immagini da associare in maniera divertente o paradossale.
I principi si cui si basano le mnemotecniche, infatti, sono tre: Immagini, Associazioni ed Emozioni. Tutto quello che dobbiamo ricordare, perciò, dovrebbe essere trasformato in un’associazione di immagini che susciti delle emozioni. Certi tipi di informazioni sono già composti in questo modo, e questo è il motivo, per esempio, per cui ricordiamo facilmente le scene più emozionanti dei film, anche a distanza di anni. Ma se poi dobbiamo ricordare elenchi di nomi, parole straniere, termini scientifici o numeri, l’impresa è molto meno immediata e la trasformazione dei dati richiede tecniche via via più articolate.
Per una semplice sequenza di parole, come potrebbe essere una lista della spesa, si può ricorrere ad una classica associazione di immagini, sempre con gli elementi del surreale, comico, ridicolo, ecc. In base a questa tecnica, dovendo comprare alici, stuzzicadenti, biscotti, frutta e latte, sarebbe opportuno dedicare pochi secondi ad immaginare un piattino di alici, tutte infilzate con degli stuzzicadenti, che poi cuociamo e vediamo trasformarsi in biscotti, che poi apriamo e scopriamo essere ripieni di frutta, spremendo la quale esce fuori un bel bicchiere … di latte.
Ovviamente l’utilità di queste tecniche è massima se dobbiamo memorizzare elenchi molto lunghi, o parole complicate e comunque informazioni che non riusciremmo a ricordare da soli, magari con la classica ripetizione ad oltranza.
Proseguendo la rapida carrellata sulle tecniche di memoria, nel caso di parole di natura tecnica o scientifica, la trasformazione a cui dobbiamo ricorrere per ottenere un’associazione di immagini prevede anche una suddivisione della parola. Prendendo ad esempio il termine “ciclopentanoperidrofenantrene”, dovremo spezzettare la parola immaginando una “bicicletta” (ciclo), che per evitare un “pantano” (pentano) decide di girargli intorno, seguendo il “peridro” e di arrivare così “fino a un treno” (fenan-trene).
Bisogna anche tener presente che le mnemotecniche facilitano la prima fase di apprendimento, e scompaiono, nella mente di chi le applica, quando le informazioni sono ormai consolidate.
Nel caso di parole straniere, dovremo associare il significato del nuovo vocabolo all’immagine corrispondente alla trasformazione del vocabolo stesso. Per cui, per memorizzare il vocabolo inglese “bachelor” che vuol dire scapolo, bisognerà immaginarsi uno scapolo così contento di esserlo che ogni tanto “bacia l’orologio”.
In un ipotetico viaggio mentale in giro per l’Europa, come esempio, incontriamo in Francia delle persone con gli occhiali a forma di piccola luna, come fossero delle … lunette (lunettes); passando in Inghilterra troviamo delle “foche” in mezzo alla nebbia (fog); in Germania vediamo un cane tutto …unto (hunt); in Spagna possiamo osservare una farfalla che si “riposa sul mare” (mariposa) ed in Russia troviamo addirittura una signora che entra in un supermercato, apre la sua borsa e… nientemeno vi trova un omino napoletano che grida “Sum…ka, Sum…ka” (sumka).
Un’ultima considerazione: imparare ed utilizzare abitualmente queste tecniche, sviluppa fortemente le proprie capacità di associazione mentale e la creatività.